mercoledì 9 gennaio 2013

Dakar 2013: 5° Tappa Arequipa - Arica



E' termina la 5° Tappa della Dakar 2013 con partenza da Arequia, a più di 2.300 metri sul livello del mare fino ad arrivare sulla costa del Cile ad Arica, a soli 28 km dal confine con il Perù.
La tappa va al francese David Casteu in sella alla sua Yamaha YZF 450, sempre nelle prime posizioni ma mai vincente, subito dopo il Leader della Classifica Olivier Pain, mentre solamente quindi il favorito Cyril Despres che mantiene però il terzo posto in classifica generale. Da segnalare il problema tecnico alla pompa del carburante che ha escluso dai giochi Barreda. L'Italiano Alessandro Botturi su Husqvarna termina la tappa con un ottimo terzo posto, piazzandosi al sesto posto nella classifica generale.

lunedì 7 gennaio 2013

Dakar 2013: 2° Tappa Pisco - Pisco




Pronti per la seconda tappa della Dakar 2013, un circuito con partenza e arrivo a Pisco.
85km di trasferimento su strada asfaltata per poi passare alla speciale sulle dune di sabbia per 242 km. Il valore tecnico del percorso metterà a dura prova le capacità di navigazione delle squadre e farà sicuramente una prima selenzione fra i migliori partecipanti.

 Di seguito la Classifica della Prima Tappa suddivisa per categorie:

Moto - Francisco Lopez (Chile)
Quad - Ignacio Flores Seminario (Perù)
Auto - Carlos Sainz (Spagna)
Camion - Gerard De Rooy (Olanda)


Riassunto Prima Tappa Lima-Pisco





domenica 6 gennaio 2013

Dakar 2013: Mini-Speciale Pisco



Carlos Sainz con Red Bull Buggy si è aggiudicato la prima tappa flash della lunghezza di 13 km sulle dune di sabbia di Pisco, al secondo posto l'argentino Lucio Alvarez su Overdrive Toyota e a seguire il francese Guerlain Chicherit su SMG Buggy.

Nel settore due ruote invece è stato il Cileno Francisco Lopez sulla KTM 450 Rally a vincere la tappa diventando così il leader della 35° edizione, seguito ad un solo secondo di distanza dall'Olandese Frans Vehoeven sulla Yamaha e a 5 secondi dal connazionale Pablo Quintanilla sulla Honda.

sabato 5 gennaio 2013

Dakar 2013 - 1° Tappa Lima - Pisco



In questi giorni prende il via la 34° edizione della Dakar, la corsa di rally off-road più famosa al mondo per auto, moto, camion e quad, e si svolgerà in sud america percorrendo 8.000 km in 14 tappe attraverso la Cordigliera delle Ande, deserti e spiagge. Partenza da Lima e arrivo il 19 gennaio a Santiago del Cile passando per l'Argentina. I veicoli iscritti sono 459 in rappresentanza di 1700 partecipanti di 53 paesi. Questa grande manifestazione si è stimato porterà nelle casse di Lima circa 300 milioni di dollari e sarà vista in tv - precisa il governo locale - da circa 300 milioni di persone di 190 paesi.
Speriamo che il governo faccia buon uso di questi fondi per la rinasciata del paese.

Di seguito la prima tappa della Rally Dakar 2013: Lima-Pisco


martedì 7 giugno 2011

Camino INCA

CAMINO INCA


Durata: 30 Giorni
Periodo: Giugno - Agosto
Pernottamento: Alberghetti
Mezzi di trasporto: Pubblici e a nolo
Pasti: Ristorantini
Difficoltà: facile ma intenso si svolge a notevole altitudine 4000 mt


Un viaggio fondamentale per chi ama viaggiare: Perú, Bolivia, Amazzonia, proposte in un itinerario messo a punto dopo anni di esperienze che hanno selezionato tra i moltissimi centri di interesse i più significativi. Il viaggio invernale di 3 settimane difficilmente potrà realizzare l’intero itinerario descritto mentre quello di 4 settimane dedica circa una settimana al nord del Perù, alla regione della Cordillera Blanca, due settimane ai centri lungo la costa fino ad Arequipa, alla regione del lago Titicaca e alla Valle di Cuzco e l’ultima settimana all’avventura amazzonica.

Dall’Italia un lungo volo e siamo a Lima, dove, dopo una rapida visita della città, guadagnamo i nostri mezzi di trasporto e puntiamo direttamente verso nord. Visitiamo la fortezza Chimu di Paramonga e, tagliando deserto e cordillera raggiungiamo Huaraz, punto di partenza delle nostre escursioni a Chavin de Huantar e alla splendida Laguna di Llanganuco sotto la parete nord dello Huascaran. Se possibile effettueremo una lunga deviazione a nord fino a Trujillo e alle splendide rovine di Chan Chan e da Chilclayo potremo visitare la tomba e il museo di Sipan una delle scoperte archeologiche più importanti.

Ma dovremo, poi, sacrificare qualcos’altro. Rientriamo a Lima, visitiamo il museo etnologico, le piazze, le chiese, le strade e stradine per avviarci poi, verso i grandi centri archeologici del Perù. La visita al museo risulterà una introduzione fondamentale per comprendere il patrimonio storico, artistico ed etnologico delle aree che visita. Lungo la panamericana per Pisco, Paracas e l’isola del guano, poi a Nazca dagli enormi disegni realizzati direttamente sul terreno e parlanti di misteriosi avvenimenti.

Continuando lungo il mare raggiungeremo infine Arequipa, la seconda città dei Perú, con le sue tentazioni indipendentiste, con il suo delizioso insieme urbano ed i suoi caratteristici conventi. Da qui, se ce ne sarà il tempo, partirà l' escursione al Colca Canyon, con i suoi terrazzamenti ed il suo famoso “Mirador dei Condor”. Da Arequipa si sceglierà se scavalcare in treno (10h.) la Cordiliera, per giungere direttamente a Puno, sul Lago Titicaca, oppure, per evitare di percorrere due volte la costa meridionale del lago, proseguire lungo la Transamericana fino a Tacna e ad Arica, in Chile. Da qui un magnifico itinerario risale fino ai 4500 m.s.l.m. la valle che porta al Lago Chungara, nel Parco Nazionale di Lauca, al confine boliviano ed l'adiacente Parco Nazionale Sajarna, in Bolivia.

Percorrendo la valle, già famosa per il “Ferrocarillo del Diabio”, la ferrovia costruita per consentire alla Bolivia la spedizione delle merci dopo la perdita dell' accesso al mare,oggi non più attiva come linea passeggeri. Se sfuggiremo al soroche (il mai di montagna, che colpisce, senza distinzione di età, con mal di testa e nausee) potremo goderci un cielo di una limpidezza e di una luminosità mai viste dal paesino di Sajama (4200 m.), dominato dall' omonimo vulcano e ghiacciaio (6500m). Anche la discesa della valle che porta a La Paz non sarà priva di sorprese, con le sue chiese sconosciute al turismo e ricche di affreschi che sarebbe un delitto non salvare dal degrado e dall'abbandono.

Ancora ci stupiranno le rovine di Tiawanaco, prossima sede di importanti scavi finanziati dall' Unesco, così come la scomparsa improvvisa di una civiltà tanto evoluta. Quando a sera giungeremo a La Paz, ci sembrerà che un manto di stelle sia stato posato al suolo, lì dove dovrebbe sorgere la città, sdraiata alle pendici dell' Illimani: la capitale della Bolivia, con I suoi quattro livelli, con I suoi mercatini ininterrotti, tra I quali il famoso Mercato delle Streghe (dove è possibile acquistare incredibili pozioni e simpatici amuleti) accoglie così i suoi visitatori serali.

Ma il tempo è tiranno: poco tempo rimane a chi vuole visitare Copacabana, città santuario da cui è possibile effettuare escursioni alle Isole del Sole e della Luna, o percorrere la riva dei gigantesco lago, rientrando in Perù, per provare il fascino incontaminato dell' Isola di Amantani, dove, come a Sajama, si dorme ospiti delle famiglie locali,o per acquistare I prodotti artigianali creati dagli abitanti di Taquile o da quelli delle isole galleggianti, le Isole degli Uros. Le escursioni a queste isole partono tutte da Puno e quindi saranno effettuate per prime da chi avrà scelto il percorso diretto da Arequipa.

Nelle vicinanze di Puno non dimenticheremo comunque la visita alle tombe monumentali di Sillustani, o il coreografico Tempio della fertilità. Rientrati a Puno 1’indomani di buon mattino proveremo il fascino dei pittoresco trenino che lentamente sale al Passo La Raya (4500 m.) per ridiscendere nella valle di Cuzco, la capitale dell'impero, città inca fino ad un metro e mezzo da terra,con le poderose murature incaiche sulle quali gli spagnoli costruirono le loro favolose residenze.Visiteremo chiese,musei, mercati, effettueremo il giro delle fortezze poste a difesa della città di Cuzco, Tambomachay, Kenko, Pukapukara e la megalitica di Saqsaywaman (dove il 24 giugno ha luogo il pittoresco rito di Inti Raimi, la Festa dei Sole), non dimenticheremo neppure i dintorni: Pisac, con il caratteristico mercato che si svolge ogni giovedì e domenica, la Valle Sagrada (in quanto fertile) dove scorre l' Urubamba, il fiume sacro, che poi confluirà nel Rio delle Amazzoni, fino ad Ollaintaytambo, che chiude la valle.

E tutto questo servirà come introduzione al gioiello dei viaggio: la visita alla città inka ritrovata: Machu Pichu. Potremo arrivare direttamente con il treno fino ad Aguas Calientes (km 104), eventualmente la sera prima, e da qui di buon mattino prendere un bus navetta su per i tornanti che portano all’ingresso del complesso archeologico ancora deserto. Dal Mirador diamo uno sguardo d’insieme alla città, quindi ci perdiamo fra le rovine, arriviamo al Ponte dell’Inca e proprio quando le folle di turisti stanno per arrivare, inizieremo la nostra ascensione al Huayna Picchu la montagna che domina l’antica fortezza.

SE VUOI SAPERNE DI PIU' VISITA IL SITO UFFICIALE DI "AVVENTURE NEL MONDO":

CAMINO INCA

lunedì 6 giugno 2011

La ribellione degli Incas e la guerra Civile tra gli Spagnoli


LA RIBELLIONE DEGLI INCAS

E LA GUERRA CIVILE FRA GLI SPAGNOLI


Pizarro invia Almagro a Quito, poi, dopo aver mandato in avanscoperta il fratello Gonzalo, si reca sulla costa dove il 18 gennaio del 1535 fonda la città De los Reyes (Lima) eni pressi della foce del fiume Rimac.

Nel frattempo il re di Spagna aveva diviso il Tahuantinsuyo in due governatori: quello di Nueva Castilla con a capo Pizarro e cquello di Nueva Toledo con a capo Almagro. Nei primi giorni del 1537 Almagro arriva ad Arequipa e reclama il possesso di Cuzco che non appartiene ai suoi territori. Pizarro, seguendo una politica di apparente continuità, nomina Manco Inca successore di Atahualpa, tenendolo praticamente prigioniero a Cuzco dove governano Juan e Hernando Pizarro. Manco Inca riesce a fuggire e do il via alla ribellione, assediando Cuzco, impossessandosi della fortezza di Sacsahuaman.

La ribellione assume carattere nazionale e i rinforzi inviati da Lima vengono annientati, ma alla fine la fortezza viene espugnata, con la morte di Juan Pizarro, e Manco Inca fugge prima a Yucay poi a Vilcabamba quasi nella selva amazzonica. Almagro entra a Cuzco nel momento in cui viene sconfitto Manco Inca, imprigiona Hernando e Gonzalo Pizarro dando inizio alla guerra civile. Si dirige sulla costa, fonda la città di Chincha, si incontra con Francisco Pizarro per stabilire una tregua in attesa dell’arrivo degli inviati del re, poi rientra a Cuzco, dove nel frattempo Hernando è riuscito a fuggire e lo affronta nella battaglia di Las Salina. Almagro viene sconfitto, arrestato, condannato a morte e garrotato l’8 luglio del 1538.

Gli almagristi si vendicano e uccidono Farncisco Pizarro a Lima in un’imboscata il 26 luglio del 1541.

La guerra civile prosegue con l’intervento di vari inviati del Re di Spagna e con alterne vicende di guerre e massacri, sino al 1548, anno della “pacificazione” operata da Pedro de la Gasca.

domenica 5 giugno 2011

I Conquistadores


I CONQUISTADORES

Gli spagnoli arrivano per la prima volta sulle coste occidentali dell’America del sud, proveniente da Panama, il 14 novembre del 1524, con una nave e 112 uomini, dopo un tentativo, fallito, effettuato nel 1522 da Pascual de Andagoya.

Il loro capo, don Francisco Pizarro, nato nel 1468 a Trujillo de Estremadura in Spagna, già dal 1504 risiede a Santo Domingo dove viene utilizzato quale soldato di ventura in numerose spedizioni sulla costa del Venezuela e della Colombia. Qui si distingue per la ferocia e le repressioni e viene nominato capitano dai governatori spagnoli del Caribe. Partecipa poi alla fondazione di Panama divenendone uno degli abitanti più ricchi.

Nel 1522 si associa con Diego de Almagro e il chierico Hermando di Luque per intraprendere la conquista del Perù, di cui si parla come del mitico regno dell’oro.

La prima spedizione arriva solo in Colombia e Pizarro si ferma a Chochama in attesa dei rinforzi di Almagro per poi iniziare, nell’ottobre del 1526 il secondo viaggio che lo porterà nel giro di un anno e mezzo fino alle foci del fiume Santa. E’ in questo viaggio che la banda di Pizarro raccoglie informazioni sulla reale esistenza degli Incas, sui dissidi interni, sulla guerra civile, sulle immani ricchezze accumulate, sulle debolezze militari e logistiche. Saputo quanto voleva, ritorna per preparare il terzo e decisivo viaggio.

La spedizione, composta da meno di 200 uomini e tre vascelli, lascia Panama all’inizio del 1531 e all’inizio del 1532 approda a Tumbes, poi si sposta a San Miguel dove fonda il primo avamposto spagnolo (San Miguel de Piura).

Raccolte informazioni sulla guerra fratricida tra Atahualpa e Huascar si muove praticamente indisturbata vero Cajamarca dove arriva il 15 novembre. Le spie informano Pizarro e Almagro che l’Inca è nei suoi bagni; Pizarro riesce subdolamente a farlo venire a colloqui nella piazza centrale e qui lo fa arrestare.

Atahualpa cerca di ottenere la libertà pagando un riscatto ingentissimo, ovviamente in oro, ma una volta ottenutolo, temendo una ribellione, gli avventurieri condannano a morte l’Inca e lo garrotano (strangolamento) il 26 luglio.

Un anno dopo, l’11 agosto del 1534, Pizarro marcia su Cuzco seguendo il cammino di Guainacapa e giunge nella città del sole il 15 novembre dello stesso anno dopo aver rapinato e massacrato tutti quelli che incontra sul suo passaggio.