L’ORO E L’ARGENTO DELLA
CULTURA CHIMU
La cultura Chimu, sicuramente la più significativa di quest’epoca di regni e signorie, si estende sulla costa nord per quasi 1.000 km da Tumbes a Chancay, in parte sovrapponendosi alle precedenti Chavin e Moche, proiettata però più verso Lima e con meno radicamento nella sierra.
Lambayeque e Chimu sono le città “fondatrici” ma la vera grande, stupefacente, capitale religiosa e politica della cultura Chimu è Chan Chan, la città più grande del Perù preispanico e una delle più grandi metropoli dell’antichità. Sulle sponde del fiume Moche, non lontano dalla costa dell’oceano Pacifico, si estendeva per una larghezza di 3.800 m e una lunghezza di 3.100 m.
Il regno Chimu aveva una sua propria lingua e viene ricordato per la grande maestria con cui i suoi artigiani lavoravano il rame, l’oro e l’argento, creando oggetti di raffinata bellezza.
Dell’oro, evidentemente abbondante all’epoca, non si è ancora riusciti a capire l’origine, forse alluvionale, forse mineraria. Oggi non ne esiste la benché minima traccia, eppure è stato la benedizione ma anche la maledizione della regione perché ha attirato tutti i nemici, dagli Incas agli spagnoli. Ancora oggi la “miniera Chimu”, ovvero i presumibili reperti ancora nascosti, scatenano le fantasie degli abitanti, degli archeologi e purtroppo anche dei tombaroli e degli avventurieri.
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