mercoledì 2 marzo 2011

I Quechua


I QUECHUA


I Quechua (più corretto sarebbe chiamarli Misti, l’etnia principale, o Morochuco, nella zona di Ayacucho o usando per ogni etnia il suo nome, ma la lingua quechua funge da denominatore comune, soprattutto per gli altri, stranieri compresi) sono la diretta derivazione degli abitanti originari del paese, popolo a cui l’impero Incas ha dato l’identità, cultura, potere. Da sempre abitanti degli altipiani oltre i 3.000 m d’altezza (circa 2 milioni vivono oltre i 3.800 m), attrezzati per vivere in altura, si sono visti via via sottrarre il potere, e poi l’identità e la cultura e in parte anche la lingua, a favore degli spagnoli.

Oggi il popolo Quechua, circa dieci milioni di persone, domina ancora gli altipiani e la sierra e certamente si può dire che tra tutte le popolazioni amerinde dei due continenti è quella che meglio ha saputo conservare la sua forza, ma sul futuro pesano gravi incognite.

La prima, politica, è legata al permanere saldamente al potere della oligarchia blanca, nonostante Fujimori, un’oligarchia che per 200 anni ha rafforzato e concentrato il suo potere sulla base anche dell’origine razziale e della religione e che ha sempre considerato gli indios della sierra una realtà da tenere sotto stretto controllo.

La seconda, economica, vede la sierra forzatamente penalizzata – anche per motivi geografici – in termini di investimenti di ammodernamento tecnologico in campo agricolo, di infrastrutture tanto da costringere molti indigeni a emigrare verso la costa.

L’universo Quechua, che sempre più si identifica col suo glorioso passato Incaico, riesce raramente e con molta difficoltà a esprimere una nuova spinta culturale che non sia solo folcloristica. Tradizioni si impoveriscono col passare delle generazioni, le forme di sincretismo culturale che in passato hanno prodotto notevoli risultati in campo pittorico, artigianale, musicale, stanno languendo o sono isolate. La vita nei villaggi andini, basata su strutture fondamentalmente comunitarie, è particolarmente dura ed emarginata. Salvo che nei centri più grossi, mancano elettricità, acqua corrente e comode vie d’accesso.

Declino e/o integrazione sembrano essere gli orizzonti Quechua, anche se un elevato tasso di crescita demografica e moderato miglioramento delle condizioni materiali nelle campagne consentono un mantenimento degli equilibri almeno quantitativi tra i due grandi gruppi etnici.


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